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Concluse in Aspromonte le esercitazioni in bosco di “Scienze forestali e Ambientali”

Si è conclusa con successo l’edizione 2018 di “Imboschiamoci (per studiare!)”, l’iniziativa di laboratorio a cielo aperto promossa dai Corsi di laurea L25 e LM73 in Scienze forestali e ambientali del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Quest’anno il programma si è articolato in otto giorni di esercitazioni didattiche residenziali, dal 25 maggio al 1 giugno. Hanno partecipato una trentina di studenti che hanno studiato gli ambienti forestali del Parco Nazionale dell’Aspromonte e del parco Regionale delle Serre, avendo base operativa nel territorio di Polistena (RC). In particolare, gli studenti si sono coinvolti in esperienze pratico-applicative guidate dai docenti del Dipartimento, con la collaborazione di esperti, professionisti e imprenditori del settore forestale e ambientale: in ambito forestale si sono applicate e verificate in situ, in modo interdisciplinare, le nozioni già apprese nei corsi, sui libri o in aula. Il carattere residenziale delle esercitazioni ha consentito di vivere in una diversa dimensione di condivisione il rapporto docenti-studenti, attraverso una convivenza semplice, animata da scambi di esperienze e di punti di vista. L’iniziativa si è svolta in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Aspromonte, che ha offerto sostegno finanziario e collaborazione tecnico-operativa, e con le associazioni studentesche F.A.G. e ARES.
Per più di una settimana i boschi, la natura, i paesaggi e le comunità dell’Aspromonte e delle Serre vibonesi sono stati il grande laboratorio vivente dove per gli studenti i contenuti dello studio hanno potuto mostrare tutte le loro potenzialità applicative, attraverso un rapporto attivo con le realtà ambientali, la concretezza del “fare” e gli stimoli derivanti dalla conmdivisone.
Di seguito, in forma di diario giornaliero, si dà una dettagliata descrizione dell’esperienza didattica svolta, secondo i luoghi visitati, le discipline e i docenti coinvolti, i contenuti trattati. Il report è scaricabile anche in formato pdf.

25 – 27 maggio
I primi tre giorni di esercitazione, guidati dai Proff.Giuliano Menguzzato, Fabio Lombardi e Pasquale Marziliano. sono stati dedicati all’approfondimento in forma integrata dei contenuti delle discipline di Selvicoltura generale e gestione delle aree protette, Selvicoltura speciale e arboricoltura da legno, Dendrometria, Protezione dagli incendi boschivi, Sistemi erbacei di montagna ed Estimo Forestale.
Il 25 maggio all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte si è visitata l’area della Limina, focalizzando l’attenzione su diversi impianti di arboricoltura da legno, realizzati sia con specie indigene che esotiche. In particolare, sono state illustrate agli studenti le tecniche di lavorazione del terreno pre-impianto, lo stadio di sviluppo dei popolamenti ed il loro vigore raggiunto nel corso degli anni, in relazione alla scelta dei siti e delle specie impiantate. Ci si è quindi recati, con il supporto dei Carabinieri forestali locali, presso un’area montana di monitoraggio permanente caratterizzata da una fustaia di faggio e afferente alla rete nazionale CON.ECO.FOR.(CONtrollo degli ECOsistemi FORestali). La rete, avviata dal’ex CFS, si prefigge di verificare l’evoluzione dei popolamenti forestali in assenza di disturbo antropico locale, ma nel contesto più ampio di un sistema ambiente antropizzato nel suo complesso. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di visionare diversi strumenti utili al monitoraggio forestale, quali ad esempio le “trappole a caduta” per la quantificazione della produzione di lettiera, strumenti di misura dello “stemflow” su singoli individui arborei, dendrometri utili alla misura continua nel tempo degli incrementi diametrici, ecc.
Il 26 maggio, il gruppo ha visitato la foresta del “Marchesale”, presso Mongiana (VV) nell’ambito del Parco regionale delle Serre calabre. Nel bosco, una fustaia di faggio, si sono illustrati e mostrati i risultati ottenuti nel breve termine nell’ambito del progetto Life “MAN.FOR.C.BD”: gli studenti hanno potuto testare sul campo e discutere l’efficacia dell’applicazione di opzioni di gestione forestale multifunzionali, tradizionali ed innovative, e gli effetti che queste possono comportare su: la capacità di immagazzinamento del carbonio, la conservazione della biodiversità, la produzione di legname e la fornitura di servizi ecosistemici. Il gruppo, ha poi visitato diversi contesti forestali a dominanza di faggio e/o abete, affrontando le tematiche connesse alla gestione dei boschi puri e misti. Ci si è soffermati, inoltre, in cedui matricinati di castagno, specie molto diffusa nel territorio calabrese.

Nella mattina del 27 maggio ci si è recati presso un rimboschimento di Pino laricio in località Canolo Nuovo. Dopo aver formato tre gruppi di lavoro ed aver definito e materializzato in bosco tre aree di saggio, sono stati realizzati dei rilievi dendrometrici necessari per la caratterizzazione del soprassuolo, impiantato negli anni ’60 e da allora mai più gestito. Inoltre, in funzione delle indicazioni gestionali funzionali alla sostenibiità, è stato anche realizzato il rilievo del legno morto, considerato un importante indicatore di biodiversità. Rientrati al punto-base gli studenti hanno elaborato i dati dendrometrici con il supporto dei docenti, in modo da ottenere informazioni quantitative sulla biomassa presente nel bosco oggetto di studio. Tale approccio è stato propedeutico alla definizione e scelta dei più opportuni criteri gestionali da applicare nell’area di studio, in considerazione del fatto che il popolamento, dopo l’impianto, è stato abbandonato alla sua evoluzione naturale, con ripercussioni negative sulla stabilità complessiva del sistema. L’obiettivo finale è stato quindi scegliere e definire il sistema di diradamento più opportuno, in relazione alle caratteristiche del rimboschimento, per favorire la rinnovazione del bosco, traendone anche dei vantaggi economici attraverso l’ipotetica vendita del materiale legnoso da sottoporre a taglio. Con il supporto del Prof. Francesco Saverio Nesci gli studenti hanno quindi potuto effettuare dei calcoli di stima del materiale legnoso ritraibile e del relativo prezzo di macchiatico.

28 maggio

Il 28 maggio, al mattino, l’attività è stata condotta dal Prof. Paolo Porto e ha riguardato i contenuti disciplinari di “Idraulica, Idrologia e Sistemazioni Idraulico-Forestali” e “Difesa del suolo e Pianificazione di bacino” (AGR/08). Il programma di lavoro ha avuto come punto focale una visita tecnica condotta presso la Diga del Torrente ‘Metramo’, in località ‘Castagnara’ (RC). La visita è stata organizzata in collaborazione con l’Ing. Massimo Tropeano in rappresentanza dell’ente gestore, il Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino. Durante la visita, il Prof. Porto ha illustrato le linee generali di funzionamento dell’opera mettendone in evidenza l’importanza di tali strutture nella gestione delle risorse idriche in Calabria. L’ing. Tropeano ha focalizzato l’attenzione sugli aspetti tecnici e costruttivi della diga attraverso una dettagliata descrizione su modello. È seguita un’approfondita discussione con gli studenti del Corso. Nello stesso ambito territoriale, nel pomeriggio, si è compiuta un’escursione guidata dalla prof. Venera Fasone e dedicata ad approfondire i temi trattati nella disciplina di “Etologia e gestione della fauna”. Gli studenti, in aree con diverse caratteristiche ambientali, sono stati impegnati nella ricerca dei segni di presenza di fauna selvatica e nella ricostruzione dei comportamenti di questa a partire da tali segni. In particolare, nei luoghi visitati, è stata riscontrata la presenza di volpi, arvicole e suini selvatici, di cui sono state commentate le abitudini e la possibilità di integrazione col territorio; inoltre, sono state riscontrate numerose specie avicole, identificate grazie all’ascolto guidato del loro canto. L’esercitazione è stata svolta con la preziosa la collaborazione del dott. Salvatore Urso, socio di STORCAL (Stazione ornitologica calabrese) ed esperto conoscitore di fauna selvatica.
29 maggio
Il 29 maggio le attività in bosco hanno interessato le discipline di “Patologia vegetale forestale”, “Entomologia forestale” e “Difesa integrata dei sistemi agroforestali” e sono state guidate dai proff. Gaetano Magnano di San Lio e Carmelo Peter Bonsignore, con la collaborazionedei dott. Francesco Manti ed Elvira Castiglione. Ci si è dapprima diretti nell’area picnic del Villaggio UNRRA Limina (comune di Mammola) dove, grazie alla presenza di animali vaganti si è parlato di artropodi ematofagi (pulci, pidocchi, cimici e zecche). Si è proseguito poi in direzione Canolo, con soste presso boschi di faggio, pino insigne e cipresso, ove sono state affrontate le problematiche dei diversi habitat incontrati rispetto alla presenza di parassiti e patogeni. In località Barca, in un piazzale di carico di un intervento selvicolturale di taglio boschivo, si è potuta osservare l’entomofauna di interesse conservazionistico legata a questo ambiente, con particolare riferimento agli insetti saproxilofagi. Particolare attenzione è stata posta agli agenti patogeni fungini in grado di determinare marciumi radicali, come Heterobasidion annosum, parassita particolarmente importante e diffuso nelle regioni temperate dell’emisfero settentrionale dove causa danni notevoli in particolar modo nei popolamenti coetanei e monospecifici di conifere.
In località Piano Gulata si è visita la Torbiera di Canolo, Sito di Importanza Comunitaria (SIC) dove si è osservata la fauna entomologica degli ambienti acquatici, umidi, rivulari o comunque legati alla presenza dell’acqua. Si è quindi raggiunto Piano Melia dove si è potuta osservare una centralina meteo del Centro Funzionale dell’ARPA della Regione Calabria, discutere della importanza dei fattori climatici nello studio dell’entomologia e patologia, nonché attraversare un bosco di pino nero fortemente infestato dalla processionaria del pino. Gli studenti hanno potuto osservare la preparazione e le procedure di installazione di trappole a feromoni per la cattura dei maschi di processionaria.
Subito dopo il pranzo, consumato presso il villaggio Zomaro, si sono presentate le attrezzature che ogni tecnico entomopatologo dovrebbe avere con sé. Ci si è quindi recati in località Timpa della donna, dove è stato possibile osservare, su piante di faggio, il fitofago defogliatore noto con il nome di Limantria dispar, nonché numerosi attacchi del fungo Fomes su piante ancora in piedi. In località Serro spuntone, si è attraversata una parte della Zona A (Zona di Riserva Integrale) del Parco Nazionale dell’Aspromonte, in un bosco di faggio e abete bianco, per parlare di biodiversità e della sua conservazione con particolare riferimento alla protezione degli insetti inseriti negli allegati II e IV della Direttiva Habitat. Nei boschi di faggio è stato possibile osservare le manifestazioni di attacco su foglie del fungo patogeno responsabile dell’antracnosi. Si è quindi effettuata una sosta in località Piano Abbruschiato, in una prateria di quota dove si sono potuti osservare una serie di elementi della fauna legati a questo ambiente. Quindi, nell’itinerario di rientro al punto-base, nei pressi di Molochio, si è potuto osservare il forte attacco su castagno provocato dal cinipide galligeno del castagno.
30 maggio
La mattina del 30 maggio, nell'ambito delle discipline di “Meccanizzazione delle Utilizzazioni Forestali” e di “Gestione e Sicurezza dei cantieri forestali”, gli studenti hanno potuto seguire le operazioni di taglio e di utilizzazione forestale condotte dalla ditta boschiva "Calabria Legno srl" presso un bosco misto di pino laricio e faggio sito a Mongiana. In cantiere, il direttore dei lavori, dott. forestale Orlando Mamone (anch'egli laureatosi presso la Facoltà di Agraria di Reggio Calabria), e il docente di riferimento prof. Andrea Rosario Proto hanno illustrato agli studenti i sistemi di lavoro prescelti dalla ditta per sezionare ed esboscare gli alberi, precedentemente "martellati" ai fini dell'abbattimento. In seguito, a completamento dei processi di trasformazione che compongono la Filiera Foresta - Legno, il gruppo ha fatto visita all'azienda "La Foresta SRL" il cui amministratore, sig. Antonio Poletto, ha illustrato le diverse operazioni di taglio dei tronchi all'interno della segheria sita a Serra S. Bruno. La vista all’azienda ha costituito un utile seguito applicativo del seminario svolto nel mese di maggio dallo stesso sig. Poletto presso la Biblioteca del Dipartimento di Agraria e avente per titolo “Un secolo di produzioni legnose ambiente ed energia nei boschi delle Serre”.
Nel pomeriggio, con la guida del Prof. Salvatore Di Fazio, sono stati approfonditi alcuni contenuti dei corsi di “Pianificazione e infrastrutture per il territorio agro-forestale” e di “Costruzioni forestali e paesaggio”. Nel territorio di Serra San Bruno gli studenti hanno visitato un sito di produzione di carbone vegetale gestito dalla locale ditta “Carbon Sud”, azienda leader italiana del settore. Il carbone prodotto, particolarmente ricercato per la cottura alla brace degli alimenti, è ricavato in modo prevalente dalla combustione di ceppi di leccio provenienti dai boschi delle Serre Vibonesi, con il metodo tradizionale della carbonaia. Gli studenti hanno potuto osservare, in una decina di carbonaie, le diverse fasi costruttive e funzionali delle carbonaie, così da poterne comprendere le modalità di gestione. A Mongiana si è poi visitato il Museo delle Reali Ferriere Borboniche, che è parte di un più ampio sistema ecomuseale e costituisce un luogo interpretativo privilegiato del paesaggio delle Serre e della storia dell’industria metallurgica e siderurgica locale. Tali attività, cessate nel 1881, furono possibili per la compresenza nella stessa area territoriale di: importanti siti minerari, una notevole estensione forestale, la facile disponibilità locale di un combustibile ad alto potere calorifico, quale il carbone vegetale, e di acqua. La visita al Museo è stata guidata dal Sindaco del Comune di Mongiana, dott. Bruno Iorfida, che ne ha illustrato i criteri dell’allestimento e i recenti interventi realizzati per migliorare la fruizione culturale della collezione e dei siti, attraverso moderne installazioni multimediali interattive.
31 maggio - 1 giugno
A conclusione delle esercitazioni in bosco, guidati dal Prof. Giovanni Spampinato e con la collaborazione del dott. Serafino Cannavò, gli studenti hanno approfondito i contenuti delle discipline di “Geobotanica forestale” con la visita a tre Siti di Interesse Comunitario (SIC) della rete Natura2000 del Parco Nazionale dell’Aspromonte, svolgendo osservazioni, raccolte e rilievi floristici della vegetazione forestale. Nella mattina di giovedì 31 maggio, in particolare, si è svolta la visita al SIC “Monte Campanaro” (San Giorgio Morgeto) dove sono stati raccolti campioni delle specie forestali ed è stata rilevata la biodiversità vegetale del bosco di sughera, l’unico importate esempio di questa tipologia forestale presente in Aspromonte. Nel pomeriggio, invece, ci si è recati nel SIC “Canolo Nuovo Zomaro e Zillastro”. Qui è stata rilevata la biodiversità vegetale dei boschi di faggio e agrifoglio. In serata, i dati rilevati sulla vegetazione forestale sono stati elaborati collettivamente per definire la struttura e composizione floristica, il livello di biodiversità delle fitocenosi.
Venerdì 1 Giugno al mattino gli studenti hanno visitato il SIC “Vallone Fusolano” (Cinquefrondi), dove è presente una faggeta eterotopica. Qui è stato svolto il monitoraggio della popolazione di Woodwardia radicans, specie di interesse comunitario localizzata lungo il corso d’acqua. Nel pomeriggio, dopo una visita alla Villa Comunale di Cittanova “Carlo Ruggero” per analizzare le specie che compongono le alberature, gli studenti hanno partecipato alla manifestazione “L'architettura degli alberi monumentali nella Biodiversità del Parco Nazionale dell’Aspromonte” organizzata dal Parco Nazionale dell’Aspromonte e hanno assistito ad una prova di valutazione della stabilità degli alberi.

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