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Un tesoro chiamato natura: la Mediterranea su RaiTre Calabria

A Reggio piante secolari arricchiscono il lungomare e la Villa comunale. Nella città dello Stretto coesistono in pieno centro un giardino monumentale sul lungomare, una Villa comunale antichissima e un Palmarium.

Ne parla Carmelo Maria Musarella, docente di Biologia vegetale dell’Università Mediterranea, in una intervista a RaiTre Calabria, nella trasmissione Buongiorno Regione.

Ficus macrophylla subsp. columnaris è uno degli alberi che maggiormente caratterizza il lungomare “Italo Falcomatà” di Reggio Calabria. È una pianta di origine australiana che molti conoscono anche come fico magnolioide perché ricorda vagamente l’albero di Magnolia grandiflora. Ha una peculiarità: quella di produrre, come altri Ficus, delle radici aeree avventizie che partono dai rami e arrivano fino al suolo, ovviamente nel giro di diverse decine di anni, al fine di poter rendere più robusta la sua struttura, sostenendo meglio il peso dei suoi lunghi rami. Ciò le garantisce di creare un effetto maestoso, tanto con le radici che emergono spesso dal terreno, quanto con quelle che dai rami stessi creano una sorta di colonnato.

Sicuramente l’impianto risale alla ricostruzione post terremoto del 1908; in realtà ogni terremoto ha visto una rinascita di questo lungomare, ma l’assetto attuale, soprattutto quello dove risiedono i Ficus macrophylla, fondamentalmente risale a quell’epoca. Altre ancora sono le specie che nel tempo sono riuscite a resistere fino ad oggi e che attualmente hanno un’età davvero ragguardevole. Il lungomare “Italo Falcomatà” è, dunque, considerabile un giardino monumentale, perché di monumenti botanici esso è costituito: non solo Ficus macrophylla, ma anche alcuni pini e alcune palme, in particolare palme delle Canarie (Phoenix canariensis), che sono di dimensioni veramente ragguardevoli.

Facendo un salto sia temporale, sia geografico, nell’area oggi occupata dall’istallazione del maestro Tresoldi troviamo diversi alberi di Phytolacca dioica. Questa, invece, è una pianta di origine sudamericana che, al contrario della precedente, anziché emettere radici che dall’alto vanno verso il basso per poter sostenere la pianta, emette dei polloni: cioè dalla parte basale si dipartono dei nuovi fusti che vanno verso l’alto e danno un tipico aspetto a candelabro a questa bellissima pianta.

Molto interessante è anche la ricca varietà di palme che troviamo sul lungomare, in particolare le già citate palme delle Canarie, ma anche diverse Washingtonie. E non mancano chiaramente anche le palme nane (Chamaerops humilis), le uniche palme, possiamo dire, caratteristiche del Mediterraneo.

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