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25 luglio/14 agosto DEA FEST – Festival della natura, della cultura e delle tradizioni nella Vallata del Gallico

Nato dalla collaborazione tra Dipartimento PAU, Provincia di Reggio Calabria (Assessorato Ambiente ed Energia), Comuni (Calanna, Laganadi, Santo Stefano in Aspromonte, Sant’Alessio in Aspromonte) e Associazioni della Vallata del Gallico, il DEA FEST – Festival della natura, della cultura e delle tradizioni nella Vallata del Gallico arriva alla sua terza edizione (2007-2009) imponendosi sempre più come modello innovativo di esperienze territoriali valorizzanti e sperimentali. Il DEA FEST, di cui è responsabile scientifico il prof. Edoardo Mollica (LaborEst del Dipartimento PAU) e coordinatore l’arch. Maurizio Malaspina (Laboratorio di Ricerche Territoriali del LaborEst) richiama nell’acronimo i beni Demo Etno Antropologici, rispetto ai quali punta ad attivare percorsi di conservazione e valorizzazione, e rappresenta un momento di sintesi delle attività di ricerca che ormai da anni hanno trasformato la Vallata del Gallico in uno dei laboratori territoriali più attivi in Calabria sui temi della sostenibilità e della partecipazione nei processi di sviluppo locale. Il DEA FEST è da una parte una vetrina aperta sulle innovazioni e la ricerca applicata, dall’altra un laboratorio di idee che elabora e implementa proposte che diventano nuove linee programmatiche da implementare. L’edizione 2009 richiama nel titolo (“TERRA”) l’intensa attività che sta caratterizzando la Vallata del Gallico per la valorizzazione delle produzioni naturali (“dalla TERRA” a Villa San Giuseppe), delle emergenze archeologiche (“sotto TERRA” a Calanna), del patrimonio culturale identitario da diffondere alle giovani generazioni (“Tutti giù per TERRA”), della musica popolare (“TERRA TERRA” a Laganadi), della storia che ha caratterizzato l’evoluzione dei luoghi (“TERREmoti”). Il concetto di terra che il DEA FEST propone come filo conduttore della sua programmazione 2009, racconta i modi e le relazioni che legano le comunità al territorio, nella soddisfazione di bisogni, nell’espressione di idee e progetti, nella rappresentazione di una identità codificata. “TERRA” diventa così un orizzonte da raggiungere, una linea sottile che come una traccia segna le tappe del Festival caratterizzandolo con la sua progettualità. Ma “TERRA” è anche un messaggio di speranza che, come chi da lontano intravede l’obiettivo del suo viaggio, rimanda la consapevolezza che è la strada giusta quella che si sta percorrendo affinchè la progettualità diventi realizzazione, la sperimentazione prassi, l’individualismo rete, un insieme di luoghi territorio, un insieme di persone comunità. Si inizia il 25 luglio da Villa San Giuseppe, tradizionale apertura del Festival, che con la VI edizione di “Naturalmente” (a cura dell’associazione La Cartiera) consolida quella che è stata non solo la scintilla della manifestazione, ma dell’intera progettualità laboratoriale della Vallata del Gallico. “Naturalmente”, nel Festival 2009 porta il sottotitolo “Dalla TERRA”, in quanto concentra la programmazione sulle produzioni locali come volano di sviluppo. Filiera corta, gruppi d’acquisto, produzioni di qualità, etica del mercato, reti di produttori, sono i temi che la prima tappa del Festival affronta attraverso approfondimenti, fiere di prodotti, allestimenti permanenti e temporanei e che si traducono nella progettualità dell’Ecodistretto delle produzioni naturali nella Vallata del Gallico. Alla prima tappa si ricollega “sTERRAti”, Percorso enogastronomico e ambientale per la riscoperta di luoghi, prodotti e produttori della Vallata del Gallico, che lancerà il progetto per una strada del gusto nella Vallata del Gallico. Nel Festival da sempre Calanna è ricerca archeologica. Nell’edizione 2009 dell’ArcheoDay (“Sotto Terra”), dopo aver riportato i reperti rinvenuti a Calanna in una mostra temporanea dall’importante valore simbolico, lancia il primo “Campo scuola residenziale di rilievo Archeologico”, con la collaborazione del Corso di Archeologia Medievale del Corso di Laurea in Storia e Conservazione del beni architettonici e ambientali dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Oltre ai risultati scientifici rilevanti che l’attività andrà a produrre, con le attività concentrate sul castello medievale e sull’area di contrada Imperio, lo stage sarà l’occasione di sperimentare il modello di ospitalità diffusa che sta nascendo a Calanna con il recupero dell’importante patrimonio storico-architettonico di Calanna con i fondi APQ Centri storici della Regione Calabria. Risalendo la Vallata il Festival farà tappa a Lagandi, dove protagonista sarà la tradizione musicale, con la sperimentazione e l’approfondimento rivolto a sostenere il processo che punta a traghettare la musica popolare, da cultura “minore” a patrimonio condiviso (“TERRA TERRA”). A Sant’Alessio in Aspromonte si concretizza la continuità dell’azione programmatica del Festival con le linee di sperimentazione laboratoriali in corso, con l’allestimento didattico espositivo (“Tutti giù per TERRA”) dell’antico frantoio Calabrò, recuperato con i fondi APQ centri storici e destinato ad ospitare una fruizione attenta alle produzioni tradizionali locali. Il suggestivo contesto di Podargoni ospiterà come nella precedente edizione allestimenti artistici e creativi nel borgo antico (a cura dell’associazione Liberi Tutti), che lavorando sul tema del “MediTERRAneo” punta ad una rivitalizzazione che incentivi la residenzialità integrata (turistica + stanziale), mentre Santo Stefano chiuderà il Festival con “TERREmoti”, uno straordinario progetto culturale che punta a inquadrare con dibattiti, confronti ed esposizioni temporanee un periodo storico importante per la Vallata del Gallico come quello compreso tra le due cesure storiche rappresentate dal terremoto del 1783 e quello del 1908, un periodo caratterizzato dal movimento (“moti”), sia sotto il profilo politico - con il periodo di dominazione francese, la reazione sanfedista, i moti del 1847, l’Unità d’Italia, la reazione brigantesca, le innovazioni post unitarie - che sotto il profilo dei movimenti migratori che hanno determinato lo spostamento di popolazioni che dalla Vallata si sono trasferite in ogni parte del mondo. Il Festival inoltre proporrà un percorso articolato nella musica popolare di qualità e la rassegna di documentari ambientali ed etno-antropologici GEO-DOC. Si conclude a Gambarie d’Aspromonte il 14 agosto con il concerto di Vinicio Capossela. Per ll programma completo dell’edizione in corso, oltre a documentazione sulle edizioni precedenti consultare il link sotto.

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